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La narrazione consiste in un ininterrotto monologo, costituito da riflessioni, divagazioni, interruzioni, digressioni del protagonista/voce narrante: Vitangelo Moscarda. Ha sempre pensato di aver fatto dipendere da se stesso le sue vicende, tuttavia ora si rende conto che ciò che ha è dipeso da altri: il nome, il corpo e lo stile di vita. Questa idea non gli piace. La vita non conclude. E non sa di nomi, la vita. Quest'albero, respiro tremulo di foglie nuove. Sono quest'albero. Albero, nuvola, domani libro o vento: il libro che leggo, il vento che bevo. Tutto fuori, vagabondo» Amici di Moscarda: uomini che gestiscono la banca che quest’ultimo ha ereditato dal padre; sono dei personaggi secondari.
La vicenda ha avvio con la domanda che la moglie di Vitangelo Moscarda rivolge all’improvviso al protagonista: “ Che fai?”, da cui si dipana un incipit del libro spiazzante: l’azione banale e ordinaria del protagonista di guardarsi allo specchio e la distratta osservazione della moglie sul particolare del naso, mai notato prima, che pende a destra, tutti questi elementi insignificanti, che rientrano nell’ordinario della vita di tutti i giorni, portano ad una scoperta inattesa che scatena, come un vero e proprio cataclisma, lo svolgimento della vicenda. Le opere più importanti, il teatro nel teatro, le fasi del teatro pirandelliano, la riforma del teatro. Ma la cosa più interessante è la spiegazione di Anna Rosa riguardo al fatto che Dida, insieme a Quantorzo, Firbo, di Dio, Turolla e il suocero, voleva fare interdire Moscarda. Anna rosa aggiunge dei particolare su Dida che Moscarda non immaginava. Prendendo in considerazione il narratore, esso risulta essere interno. Si puo’ vedere come Luigi Pirandello lasci trapelare i suoi pensieri riguardo l’argomento affrontato nel romanzo, creando una sorta di scrittore-protagonista. Messaggio di Uno, Nessuno e CentomilaMi è piaciuta particolarmente la conclusione del romanzo; infatti Vitangelo ha sperimentato il vuoto e decide di accettare la condizione di “personaggio fuori”: “vive non vivendo”; cerca di convivere con il suo nessuno, rifiutando anche il proprio nome; il suo ideale diviene abbandonarsi al flusso della vita, accetta di non essere. Il protagonista è Vitangelo Moscarda, per gli amici Gengè, un uomo normale, comune che conduce una vita agiata grazie alla banca ereditata dal padre. Un giorno la sua vita tranquilla viene sconvolta dall’innocente commento della moglie che gli fa notare di avere il naso storto. Comprende di essere percepito in modo diverso dagli altri rispetto a come lui si sente inizia quindi un viaggio alla ricerca di se stesso, compiendo azioni completamente opposte rispetto alla sua natura fino a quel momento. Il litigio si fa sempre più aspro ma Moscarda non cede. Tuttavia non può raccontare tutte le sue riflessioni. Può impazzire ma non distruggere il suo nemico. Urla alla moglie di finirla con Gengè e se ne va furioso. Il luogo e il tempo della vicenda non sono fondamentale per la vicenda e percio non sono ben definiti: Perché bisogna che lei fermi un attimo in sé la vita, per vedersi. Come davanti a una macchina fotografica. Lei s'atteggia. E atteggiarsi è come diventare statua per un momento. La vita si muove di continuo, e non può mai veramente vedere se stessa. [...] Lei non può conoscersi che atteggiata: statua: non viva. Quando uno vive, vive e non si vede. Conoscersi è morire. Lei sta tanto a mirarsi in codesto specchio, in tutti gli specchi, perché non vive; non sa, non può o non vuol vivere. Vuole troppo conoscersi, e non vive.
Un, personne et cent mille ( italien: Uno, nessuno e centomila) est l'un des plus célèbres romans de Luigi Pirandello, paru en 1926.Luigi Pirandello (1867 - 1936) – Nobel Prize winning Italian playwright, novelist, poet and short story writer, perhaps best known for such outstanding plays as Six Characters in Search of an Author. E più avanti, spiega che quella non vuole essere un’ingiuria, infatti si inginocchia, batte la fronte contro terra e spiega che Firbo stesso dovrebbe inginocchiarsi, e che tutti dovrebbero mettersi in ginocchio dinanzi ai cosiddetti pazzi. Parte VIII: Il punto vivo: Quantorzo è turbato, non per lo sguardo di Moscarda, ma dal tono delle sue affermazioni. Promuovere interventi culturali, educativi, formativi, di prevenzione, di informazione e programmi di educazione ai sentimenti per intervenire precocemente sulla strutturazione di stereotipi di genere Mi si fissò invece il pensiero ch’io non ero per gli altri quel che finora dentro di me, mi ero figurato d’essere.
Trama e analisi dell'ultimo romanzo di Luigi Pirandello, considerato quasi un testamento letterario dell'autore. Firbo e Quantorzo: amici di Vitangelo, guidano e fanno prosperare la banca di cui è proprietario; approfittano dell’indifferenza di Vitangelo per condurre i propri affari.
In una seconda parte viene adottata una focalizzazione interna multipla perché Vitangelo Mostarda viene a conoscenza del fatto che non tutti hanno la stessa opinione su di lui. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Uno, nessuno e centomila Dida,moglie di Vitangelo Moscarda, è colei che scatena i tormentati pensieri del marito e che, appena capisce che le riflessioni di suo marito la potrebbero portare a problemi economici, si allea con i due amministratori della banca, Quartorzo e Firbo,per far rinchiudere il marito. Svolgere il commento e l’analisi di Uno nessuno e Centomila di Luigi Pirandello, magari per poterli inserire nella relazione del romanzo, può non essere un compito facile dato che l’opera, pubblicata nel 1916, è una delle più importanti del Novecento.
Il suo personaggio emerge nel momento più critico della vicenda, quando Vitangelo rischia di essere interdetto dai suoi amici e familiari. Anna Rosa convince il protagonista a rivolgersi al vescovo del paese al fine di farlo redimere. Tuttavia, in una circostanza bizzarra e imprevista, scopre che Vitangelo è attratto da lei e per questo motivo, cercando di difendersi, lo spara senza però ucciderlo. Alla fine della storia, quando il Moscarda si rifugia nel suo ospizio, viene scagionata perché il tentato omicidio viene fatto passare per un incidente non intenzionale da parte del protagonista stesso. La vita stessa, nella visione di Pirandello, appare come “un magma vulcanico” in continua ebollizione, un continuo fluire. La tragedia dell’uomo consiste proprio in questo: nel perenne fluire dell’esistenza anche l’Io si smarrisce, si disgrega, assume diverse sembianze. La seconda azione folle che Vitangelo compie, questa volta in preda alla rabbia, è di ritirare il proprio capitale dalla sua banca, mandandola fallita. Le reazioni degli altri questa volta sono più violente. La moglie va via di casa e lui litiga col suocero. Tutti, in primis gli amministratori della sua banca, ormai lo credono impazzito. Ognuno vede la matrice autobiografica di queste situazioni, la pressione ossessiva di un problema personale, altrimenti insostenibile, che solo l’elaborazione artistica può contribuire a reggere, e forse a riscattare. Anzi,il destino dello scrittore è così impietoso e tragico che, per sopravvivere, interviene una disperazione di chi non ha più nulla da perdere, e da quello scacco si risolve a ricavare il massimo profitto ricavabile, a cercare – è il caso di dirlo – lo scacco matto, di una rivalsa su un altro piano. Quella moglie davanti a cui bisogna inginocchiarsi, come di fronte a una statua di culto, che insegna quello che è possibile apprendere nel caos della vita e delle convenzioni sociali, è sicuramente Maria Antonietta Portulano, la moglie impazzita, la Medusa inguardabile e insieme la Musa ispiratrice e tormentosa. Parte VI: Vincendo il riso: Moscarda ha pensato nella notte che potrebbe fare anche professore o avvocato ma si rende conto che Dida non tornerebbe con lui più ormai.Ma il guaio è che voi, caro mio, non saprete mai come si traduca in me quello che voi mi dite. Non avete parlato turco, no. Abbiamo usato, io e voi, la stessa lingua, le stesse parole. Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sé, sono vuote? Vuote, caro mio. E voi le riempite del senso vostro, ne dirmele; e io, nell’accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto d’intenderci; non ci siamo intesi affatto. Parte I: A tu per tu: Moscarda si rende conto di aver compromesso il suo rapporto con Dida, ma finalmente è diventato ciò che voleva. Come può purificare i soldi della banca dalla colpa dell'usura?